• Pubblicata il
  • Autore: Lorenzo
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La mia prima volta - Ascoli Piceno Trasgressiva

La storia che sto per raccontare l'ho vissuta qualche anno fa, all'epoca avevo da poco compiuto diciotto anni e non avevo nessuna esperienza di sesso con uomini; debbo aggiungere che sin da ragazzino sono stato attratto da ragazzi ma con loro mi scambiavo solo effusioni superficiali, erano giochi di ragazzi dove io facevo sempre la parte del passivo, adesso avevo diciotto anni e quelle cose non mi bastavano più, inoltre incominciavo a guardare delle riviste porno dove le immagini erano esplicite e le penetrazioni erano evidenti. io non ero stato ancora penetrato e la cosa mi rendeva frustrato, le seghe che mi facevo pensando che un bel maschione mi scopasse adesso diventavano sempre di più alienanti e l'uso che facevo di oggetti per sollazzare il mio buchetto non mi davano piu soddisfazione. Decisi che dovevo avere un uomo e con lui dovevo realizzare tutte le fantasie che avevo avuto sino ad allora; con i ragazzi della mia età non era possibile, loro erano inesperti come me e poi c'era che se uno di loro mi avrebbe sodomizzato poi lo avrebbe detto a tutti per puro divertimento e io sarei diventato un frocio ai loro occhi. le mie paranoie mi portarono alla conclusione che dovevo avere un rapporto con un uomo maturo perche difficilmente si sarebbe sputtanato.
L'occasione si presentò quando venne ad abitare nei pressi di casa mia una coppia con un figlio della mia stessa età, che frequentava la mia stessa classe per cui io incominciai a frequentare casa sua. il padre di quest'ultimo subito s'interesso a me, in effetti io vestivo sempre abiti attillati che mettevano in mostra le mie curve, avevo sviluppato un pò il seno e portavo i capelli lunghi, molte volte da dietro venivo scambiato per una ragazza; poi c'era il mio modo di fare sempre gentile e disponibile. Questo comporto l'interessamento da parte di Gino, cosi si chiamava il padre del mio amico, verso di me, inoltre il figlio era uno con cui difficilmente si poteva dialogare, era uno chiuso a cui dava fastidio tutto e stava sempre rintanato nella sua camera; io quando ero a casa sua ronzavo sempre intorno a Gino, anche perchè la moglie lavorava di giorno e rientrava la sera mentre Gino era impiegato e smetteva di lavorare alle due, e rimaneva senza la moglie fino a sera tardi, con il figlio che vegetava io potevo incoraggiare Gino senza preoccupazioni.
c'è da dire che lui era veramente un bell'uomo, alto circa un metro e ottanta, con un fisico tonico senza un filo di pancia, aveva una carnagione olivastra e lineamenti quasi orientali la sua pelle era liscia quasi glabra. I fatti si concretizzarono un pomeriggio di maggio ormai

a scuola quasi finita, io come al solito andai a casa del mio amico, anche se non c'era da studiare, ma l'intenzione era di vedere Gino. Suonai al citofono e mi rispose proprio lui dicendomi che il figlio non c'era e che sarebbe rientrato con la madre in serata; io non persi l'occasione e gli chiesi se potevo salire, lui aprì il cancello ed io salii; quando aprii la porta sentii la sua voce che mi diceva di entrare e che lui era occupato a cambiare le luci del lampadario, io seguii la sua voce ed in effetti lui era sul tavolo della cucina intento a sbrigare quella faccenda. la cosa che subito notai fu che lui aveva in dosso solo dei pantaloni corti di jeans e non indossava la maglietta sopra; per me fu un'apparizione vederlo seminudo con i muscoli tesi in quella posizione. subito mi precipitai verso di lui senza capire niente e con la scusa che potesse cadere gli afferrai le gambe dicendogli che lo avrei retto io, lui sulle prime quasi rise e mi disse di non preoccuparmi, ma poi notando che io gli carezzavo le gambe prese a dirigermi e chiedendomi di reggerlo sempre più stretto e facendomi girare con la faccia sul suo pacco, che debbo dire già era in tiro ora io l'avevo vicino alla bocca e la cosa mi faceva sbrodolare nelle mutande, con la faccia mi strusciavo sui suoi pantaloni e lui incominciò ad accarezzarmi la nuca. adesso era mio, lui con un balzo scese dal tavolo e mi prese per mano e mi portò in camera da letto, chiuse la porta a chiave e incomincio a spogliarmi, mentre mi sfilava la maglietta mi baciava e leccava i seni, i miei capezzoli divennero durgidi, io incominciai ad aprirgli la cerniera e un pò goffamente cercai di mettere la mano dentro, non riuscendoci perche i suoi pantaloncini erano molto stretti; lui si accorse che non ci riuscivo, si sbottonò da solo e si calò le braghe; davanti a me ora c'era il suo cazzo duro con la cappella di fuori, una meraviglia ai miei occhi, aveva un membro davvero imponente quasi aderiva alla sua pancia tanto era duro. Io senza esitare incominciai a segarlo con una mano mentre lui mi sfilava il pantaloncino e la mutande, adesso ero nudo come lui e ci fiondammo sul letto, lui mi guidava la mano sul suo cazzo dandomi la cadenza per masturbarlo, e io avevo la bava alla bocca lo volevo leccare, Gino capì e con la mano guidò la mia testa verso il cazzo, una volta in bocca incominciai a sbocchianarlo come una troia di grande esperienza glielo presi tutto in bocca fino alle tonsille. il suo cazzo era davvero grande non riusciva ad entrare tutto in bocca, io lo leccavo e lo insalivavo con la mia lingua e quando ero sulla cappella la facevo frullare intorno ad essa. che bello avere il cazzo di Gino in bocca! lui vedendo che ero abbastanza bravo si distese sul letto e io continuai a prenderglielo in bocca dando il culo verso il suo volto; Gino incominciò a strofinare il mio buchetto con le sue dita e vedendo che avevo il culetto umido incomincio a mettermi prima un dito dentro e poi due mentre io continuavo a spampinarlo. dopo qualche altra leccata Gino si sollevò e senza farmi muovere avvicinò il suo cazzo ben insalivato al mio buco e sputandoci sopra incomincio a massaggiarmi con il suo membro, io lo incitavo a mettermelo dentro ma lui cercava di lubrificarmi meglio per non farmi troppo male. che momenti di intenso piacere che provavo... l’attesa di essere penetrato mi rendeva isterico perché continuamente gli gridavo di rompermi il culo e che non ce la facevo più, che lo volevo dentro. Gino allora senza pensarci più assestò un solo colpo e me lo buttò dentro; sentii un male lancinante fortissimo e incominciai a supplicarlo di toglierlo, ma lui fu inflessibile mi disse che se l’avrebbe tolto poi sarebbe stato difficile per me riprenderlo e incominciò a cavalcarmi tenendomi stretto ai fianchi, non ascoltava i miei lamenti nè che avevo incominciato a piangere per il dolore, lui mi penetrava con forza e io piangevo perché il bruciore che mi provocava il suo cazzo era insopportabile, ma lui ormai era partito e non lo avrebbe fermato nessuno, neanche le mie grida di sofferenza, che man mano che lui mi stantuffava il culo diventavano sempre meno accentuate ed io incominciavo a provare un leggero benessere che aumentava ad ogni suo colpo, fino a che quelle botte che mi dava divennero per me e il mio culetto sempre più gradevoli e cominciai ad incitarlo di darmelo sempre più forte; così Gino cominciò ad estrarlo per intero e a rimetterlo dentro in un sol colpo, così ogni volta che lui lo respingeva dentro di me io sentivo un gran tuffo nella pancia che mi provocava un’eccitazione maggiore. a queste sue spinte io strinsi i glutei così lo sentivo ancora meglio quando mi penetrava. Gino continuò per diversi minuti che mi diedero l’estasi, ero messo a pecora e lui mi stringeva fortissimo i fianchi ed io non sentivo alcun dolore, sia i suoi colpi sia la stretta delle sue mani mi davano benessere. Ad un tratto Gino si fermò e sfilò dal mio buchetto il suo cazzo, mi rigirò verso di lui e masturbandosi lo avvicinò alla mia bocca dicendomi di aprirla; a questa sua richiesta io acconsentii e lui continuando a segarsi mi schizzo in bocca e sulla faccia dicendomi di leccare il suo seme ed io lo feci, inghiottendo ogni sua goccia e leggando la sua cappella ancora piena della sua sborra. ora il suo cazzo adorava dei miei umori che erano colati dal culo ed io leccavo ingordamente tutto quel liquido che era sul cazzo di Gino, lui continuava a mettermelo in bocca e poi subito dopo lo toglieva. alla fine esausto si buttò sul letto abbracciandomi ed io continuai a leccargli il membro che continuava a rimanere duro ed a rilasciare gocce di sperma sempre che io ingurgitavo avidamente. Piano piano il cazzo di Gino divenne moscio e io lo tenni stretto nel palmo della mano. ormai si era fatta l’ora di andare e Gino mi accompagnò alla porta ci salutammo con la promessa che ci saremmo rivisti l’indomani, cosa che avvenne.


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15/11/2011 10:28

anton

storia vecchia già letta tempo fà...comunque ragazzo mio mi piacerebbe tanto incularti anchio

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