• Pubblicata il 16/04/2011
• Autore: Luisa

Incontro al cinema porno - Ascoli Piceno Trasgressiva

Mi chiamo Luisa sposata con un figlio grande, vorrei raccontarvi le mie esperienze trasgressive fatte con il mio ex ragazzo all’età di 25 anni, allora portavo i capelli corti con la frangia sul viso, carina, mora due occhi grandi neri 1.70 di altezza, 52 Kg con due belle tette dure, portavo la 2 taglia.
Lo incontrai in una sala da ballo, io mi ero appena lasciata con il ragazzo dopo 3 anni di litigi per la sua gelosia.
Mi chiede di ballare, io mi alzai e andammo in pista, mi lascio stringere tra le sue braccia, era molto carino mi disse di chiamarsi Andrea.
Da quella sera in poco tempo mi fece diventare una cosa sua, ero totalmente sua anima e corpo, mi aveva trasformata come lui voleva, la sua troia la sua cagna in calore, la sua puttanella sempre con tanta voglia del suo cazzo. Quando uscivo con lui non portavo mutandine per essere presa scopata .palpata in qualsiasi posto.
Era molto trasgressivo, una sera mi portò in un cinema a luci rosse. Ero vestita con una camicetta bianca e una gonna corta sotto non avevo niente.
In galleria c’era poca gente, ci sedemmo dove non c’era nessuno. Il film era già iniziato e si vedeva una donna che succhiava due cazzi neri, enormi, lui mi mise una mano in mezzo alle cosce, fece scivolare il dito nella figa e mi titillava il clitoride facendomi bagnare.
Un uomo sulla quarantina distinto si sedette davanti a noi e invece di guardare il film mi guardava in mezzo alle gambe. Il mio uomo eccitato mi disse di allargare le gambe che io feci senza protestare. Le allargai al massimo anzi misi le gambe sui braccioli per fargliela vedere bene mentre lui mi slacciava la camicetta facendo uscire le tette.
Ero tutta esposta al suo sguardo, mi masturbavo davanti a lui oscenamente aperta mentre Andrea mi diceba che ero una vacca viziosa una cagnetta in calore.
Lo sconosciuto stette a guardare per una decina di minuti poi si alzò , fece il giro della fila e venne a sedersi vicino a me
Sentii la sua mano sulla coscia, stette immobile per un po’, poi lentamente si stava avvicinando alla mia fica bagnata
La sua mano era sulla mia figa mi passava le dita nella ferita bagnata di umori. Con la coda dell’occhio vidi che si stava tirando fuori dai pantaloni un cazzo enorme, bello grosso mai visto un cazzo così grosso.
La mia mano era sul suo cazzo, non riuscivo a prenderlo in mano. Lo stavo masturbando mentre lui si era avvicinato al mio viso dicendomi: ti piace il mio cazzo vero? Si sussurrai, poi mi infilo la lingua in bocca baciandomi furiosamente mentre la mano palpava i miei seni duri.
Andrea per tutto il tempo mi guardava e mi incitava a fare la troia, poi mi chiese di succhiarglielo che feci subito. Mi buttai su quel cazzo duro nodoso leccai quella maestosa cappella, la leccavo follemente poi lo presi in bocca , a fatica riuscivo a contenere solo la cappella, lascai uscire la saliva e andai su e giù mentre lui mi toccava le tette strizzandomi i capezzoli duri di piacere. Senza preavviso una colata di sborra mi invase la bocca, in parte inghiottii e in parte lasciai colare dalla bocca aperta. Mi ricomposi e mi girai verso Andrea , avevo sulla bocca tracce di sperma, avvicinai la bocca alla sua, ci baciammo furiosamente ebbri di quella situazione indecente e trasgressiva. Uscimmo dal cinema e visto che li vicino c’era un bar decidemmo di entrarci a prendere un caffè. Seduti al tavolino vedemmo entrare il nostro signore sconosciuto il quale venne al nostro tavolo. Posso sedermi con voi disse, prego rispose Andrea accomodati.
Ci conoscemmo lui si chiamava Vittorio aveva 48 anni ed era un avvocato di V….. e ci propose di andare a bere nel suo studio in centro città. Andrea mi guardò e mi disse: ti piacerebbe scoparti l’avvocato?
Io sorrisi dicendogli: faccio quello che vuoi, lo sai amore mio. Allora andiamo disse
Lo studio era molto bello ed elegante nella sala di attesa c’erano due grandi divani con un grande tappetto
per terra. Ci sedemmo e l’avvocato portò una bottiglia di spumante freddo con tre bicchieri, versò da bere e chiacchierammo mentre Andrea distrattamente mi toccava fra le gambe, poi disse: ti piace la mia troia?
Si molto rispose l’avvocato è molto bella e disponibile sei fortunato ad averla. Grazie rispose Andrea e rivolto a me mi disse: dai tesoro mettiti sul divano di fronte a noi mettiti alla pecorina e facci vedere il buco del culo.
Mi alzai. mi tolsi la camicetta e la gonna rimanendo solo con i tacchi, mi misi sul divano alla pecorina offrire a loro la vista del culo. con le mani aprii le chiappe facendo vedere il buchetto, ero molto eccitata a dare a loro tutta la mia femminilità, vedevano la mia figa e il mio buco del culo offerti a loro miei padroni.
Ai visto Vittorio che bella vacca: ti piace la mia cagnetta in calore? Si è molto porca, l’hai educata bene, sei stato bravo, complimenti Andrea. Poi si spogliarono anche loro e si misero a gambe aperte Vittorio mi disse: Dai troia vieni qui a leccare questo grosso cazzo che ti piace tanto e tenendolo in mano già semiduro lo sballottava avanti e indietro. Mi accovacciai tra le sue gambe e lui me lo sbatteva sul viso, aprii la bocca per farmelo dare da succhiare, lui spinse il bacino in fuori perche io potessi leccare i grossi coglioni che feci con piacere. Brava la mia troia disse Andrea: leccali bene cagna. Vittorio sospirava di piacere mentre si menava il cazzo ormai diventate enorme.
Vittorio mettiti alla pecorina gli disse Andrea. lui lo fece subito e mi mise davanti alla bocca le sue chiappe pelose: gli stavo baciando le natiche poi le aprii e misi la lingua sul buco peloso. Era pulito, lo sollecitai con la punta della lingua e incomincia a passare la lingua su tutto il solco peloso su e giù mi sentivo una cagna, una depravata che leccava il culo ad uno sconosciuto. Andrea si mise dietro di me e con un colpo secco mi mise il cazzo nella figa. Brava troia lecca il culo all’avvocato, brutta maiala porca. Ormai non capivo niente cercavo di entrare con la lingua dura in quel buco scuro mentre l’avvocato grugniva di piacere sussurrandomi che ero una vacca perfetta.
Mentre il mio ragazzo mi montava da dietro dicendomi oscenità cominciò a sculacciarmi le chiappe sempre più forte prima una poi l’altra, l’orgasmo venne all’improvviso con la bocca sul buco del culo dello sconosciuto, gridavo e gemevo di piacere, che troia, che troia, gridava l’avvocato menandosi l’asta dura. Andrea venne dentro di me:
Disfatta dal piacere provato, stesa sul divano mentre loro bevevano e commentavano le mie doti
amorose. Amore non vuoi assaggiare il cazzo dell’avvocato? guarda che cazzo, ti piace vero? Mi diceva
Andrea
Mi misi sul bordo del divano con le gambe oscenamente aperte e guardando l’avvocato negli
occhi imploravo il suo cazzo : vieni dammelo, fammelo provare dentro, lo imploravo, ti prego
Si mise tra le mie gambe in ginocchio e il mio ragazzo gli prese l’asta in mano e con quell’enorme cazzo duro comincio a farlo passare sul taglio della mia figa bagnata, sentire quella cappellona che mi frugava la passera era bellissimo mentre l’avvocato mi mise la lingua in bocca, le nostre lingue si intrecciavano la saliva si univa poi mise l’uccello nel buco della figa che colava di voglia lentamente entrava. Quello che provavo nel sentire quell’enorme bastone che entrava senza ostacoli mi squartava in due, dolore e piacere fino a quando non lo sentii sbattermi contro l’utero. Gridavo oscenità ringraziavo il mio Andrea per farmi provare queste emozioni , andava su e giù sempre più forte, Andrea mi gridava: cagna, puttana, troia, sozza sei una cagna in calore, poi ti porto a battere sui marciapiedi la darai via gratis, puttanaccia da casino. Non so quante volte venni, poi lui usci da me e venne a sborrarmi in faccia gridandomi altre oscenità, sentivo la faccia piena di sperma calda poi vidi Andrea prendere quel cazzo in mano e portarselo alla bocca, gli stava leccando la cappella poi l’asta, lo stava pulendo dei miei umori mentre l’avvocato diceva che eravamo due puttanelle, io mi passavo le dita sul viso per portare la sborra in bocca.
L’avvocato ci disse che eravamo due stupendi strumenti di sesso e ci diede il suo numero di telefono poi apri un cassetto e prese dei soldi,500.000 lire e le diede a me e mi disse: ti pago la tua prestazioni così ti potrai sentire più troia di quel che sei. Io le presi e dissi: grazie Avvocato.
E’ stata una bella serata di sesso e se vi piacerà, come penso, ho altre serate piccanti da raccontare ciao

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